Con Alessandro Bergonzoni il festival finisce esplorando la sala specchi della complessità linguistica, nel pensiero che diventa lingua e viceversa. Artista, attore e autore teatrale, esploratore delle soglie del significato, la ricerca di Bergonzoni nelle varie discipline artistiche non ha eguali nel panorama italiano. Manipolazioni e commistioni, visioni di impossibilità possibili, nella sua voce di “Altrista” la realtà diventa “crealtà” e la “congiungivite” l’unica strada percorribile.
Alessandro Bergonzoni
Bologna nel 1958. Artista, attore, autore. Quindici spettacoli teatrali al suo attivo e sei libri. Nel cinema: Pinocchio (2001) di Roberto Benigni e Quijote (2006) di Mimmo Paladino. Da anni scrive “Aprimi Cielo”, una rubrica sul Venerdì di Repubblica e “Il pensato del giorno” su Robinson. Dal 2005 si avvicina al mondo dell’arte esponendo in varie gallerie e musei. Unisce al suo percorso artistico un interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia, e al mondo carcerario, tenendo su questi argomenti incontri in vari ambiti. Ha vinto il Premio della Critica 2004/2005, il Premio Hystrio nel 2008 e il Premio Ubu nel 2009. Parallelamente allo spettacolo Trascendi e sali ha presentato in varie Pinacoteche Nazionali l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona). Nel 2020 per Garzanti esce Aprimi cielo, dieci anni di raccoglimento, articolato. Nel 2022 gli viene assegnata la Coppa Volponi per il lavoro letterario e il Premio Nazionale Cultura della Pace-Città di Sansepolcro per l’azione civile in difesa della non violenza e dell’aiuto ai migranti. Nel 2023 gli viene consegnato per la sua multiforme attività artistica il Premio Montale Fuori di Casa sez. Satura.