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I due racconti di TYPEE Scelti da Belleville
(1 – 7 luglio)
Mara
di Mela Golden
Quella mattina il mare era docile e calmo. Piccole onde s’accasciavano svogliate sulla banchina del molo e Mara, seduta sul nudo cemento, le gambe a penzoloni, si lasciava cullare da quel suono invertebrato. Il sole brillava nell’azzurro del cielo e i suoi raggi, trasformati dalle increspature dell’acqua, saettavano tra gli scafi come farfalle luminose.
Mara prese la bottiglia di birra che teneva nella borsetta e l’aprì facendo leva con il dorso dell’accendino. Il tappo saltò con un allegro schiocco, disegnò una parabola nell’aria e si tuffò nello spicchio d’acqua davanti ai suoi piedi. Mara fece un bel sorso e si accese una sigaretta.
Quel lavoro la distruggeva. Dalle cinque alle undici del mattino, sei ore al giorno, tutti giorni, a pulire i cessi e le scale di ricchi condomini. Le mani gonfie, i calli sotto i polpastrelli, la pelle rossa e screpolata per i guanti. L’odore di candeggina che si portava sempre appresso. Il mal di schiena per il troppo star piegata sulla spazzola. Che senso aveva?
Settecento euro al mese netti. Era questo il senso?
Utero in affitto
di Dalcapa
Utero in affitto
Ho messo un annuncio sul giornale.
Sì!
Utero in affitto
e non l’ho fatto per soldi o per il desiderio di maternità, no. Niente di tutto questo. È per una questione di spazio. Ho bisogno di riempire un vuoto fisico, reale.
Per questo ho messo un annuncio sul giornale:
Utero in affitto
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