Dal 2013 (centenario della nascita di Neri Pozza) la casa editrice che porta il suo nome organizza un premio letterario dedicato al romanzo, il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza: per partecipare occorre compilare il form presente nella apposita sezione del sito dell’editore (https://neripozza.it/pnp) e inviare il proprio testo entro il 1 marzo 2025.
Il Premio, riservato a romanzi completi e rigorosamente inediti, è aperto a autori e autrici maggiorenni che scrivano in italiano, non importa se già pubblicati o esordienti assoluti. Sono esclusi dalla selezione poesie, racconti, fiabe, opere di non fiction o teatrali e testi già editi (anche parzialmente, in digitale o autopubblicati) o incompleti.
Gli autori e autrici entro i 35 anni di età che candidano il proprio romanzo partecipano automaticamente anche alla Sezione Giovani del premio Neri Pozza, promossa dal Circolo dei Lettori di Milano.
I vincitor* del Premio Neri Pozza e della Sezione Giovani saranno annunciati a settembre 2025: in palio c’è un contratto di pubblicazione con la casa editrice e un anticipo – di 15.000 euro nel caso del Premio Neri Pozza; TBD nel caso della Sezione Giovani.
Per la seconda uscita della rubrica “Avviso ai naviganti”, abbiamo chiesto a Francesca Colletti, responsabile marketing&comunicazione di Neri Pozza, di raccontarci con quale spirito è stato istituito il Premio e che tipo di storie punta a intercettare:
1. Quest’anno ricorre la settima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza. Parlaci dell’esperienza fatta fin qui: quante candidature arrivano in media ogni anno? A partecipare sono soprattutto (aspiranti) esordienti o scrittori e scrittrici con una storia editoriale alle spalle? Quali dati ci sono in merito a età, provenienza e genere dei partecipanti?
Nel segno di un’indiscussa qualità letteraria, nel corso delle sei edizioni passate il Premio Neri Pozza ha scoperto numerosi autori e autrici di talento. Inoltre, attraverso la Sezione Giovani del Premio, in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Milano, Neri Pozza ha cercato e riconosciuto nuove voci della narrativa italiana (under 35). Gli scrittori e le scrittrici ad aver ricevuto il Premio nelle scorse edizioni sono: Francesco Pala (L’ultimo viaggio di Lenin), Sabrina Quaranta (Iniziazione, Sezione Giovani), Pier Paolo Vettori (Un uomo sottile), Stefano Amato (L’ultima candela di Krujë, Sezione Giovani), Ilaria Rossetti (Le cose da salvare), Eleonora Marangoni (Lux), Roberto Plevano (Marca gioiosa), Francesca Diotallevi (Dentro soffia il vento, Sezione Giovani) e Marco Montemarano (La ricchezza). Ogni edizione vede arrivare circa un migliaio di proposte, che vengono attentamente valutate. Molte proposte arrivano da esordienti, ma per la maggior parte si tratta di scrittrici e scrittori che hanno già pubblicato in passato. Le proposte arrivano da tutto il Paese, e anche da persone di tutte le età. Ma in percentuale possiamo dire che il 25% sono autori under 35 e il resto over 35.
2. Il testo che presenta il Premio distingue tra narrativa e letteratura, definendo la seconda nei termini di “una forma di pensiero in cui si traduce lo spirito del tempo”. Che tipo di voci letterarie cerca oggi la casa editrice Neri Pozza? Che tipo di storie? Quali generi o posture sente invece come un po’ inflazionate, o comunque meno attraenti?
Quello che ci interessa da sempre è la qualità, l’originalità e lo spessore. Cerchiamo libri che abbiano qualcosa da dire e per farlo, si avvalgono di uno stile letterario, ricercato, anche se non necessariamente sperimentale. “Scrivete di cose oscure, ma non in modo oscuro”, diceva Sebald. Nel ricevere le proposte, ci piace essere sorpresi, stupiti, imparare cose nuove o vedere cose conosciute da un’angolazione differente. Un libro Neri Pozza nel migliore dei casi è un libro che sa intercettare lo spirito del tempo e che ha le caratteristiche per durare negli anni. Per il Premio non prendiamo in considerazione opere di genere, anche se non escluderemmo per esempio un giallo letterario. Siamo sempre interessati alla storia, con la S maiuscola, alla famiglia, ai rapporti tra persone. Difficile parlare di generi inflazionati. Potremmo dirvi che siamo un po’ stanchi della auto-fiction, ma poi uno dei libri più originali e importanti dell’anno scorso è stato il francese Triste tigre, che in parte rientra nel genere.
3. C’è un consiglio che ti senti di condividere con chi sta pensando di partecipare al concorso? E un errore da cui vuoi metterli in guardia?
Potrà sembrare un suggerimento semplice, ma spesso sono proprio i consigli più ovvi a rivelarsi i più utili: prendi sempre il tempo necessario per rileggere con attenzione il testo e non avere fretta di inviare il manoscritto. Ricorda, c’è tempo fino al primo marzo!