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Inabissarsi. Quattro domande a Aldo Nove

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    In occasione della recente uscita di Inabissarsi (Il Saggiatore 2025) – e del Laboratorio di poesia attiva in partenza giovedì 10 aprile – abbiamo chiesto ad Aldo Nove di parlarci dei temi del libro: la coincidenza tra poesia e vita (“perché una poesia senza vita è nulla”); il rifiuto del nozionismo e delle convenzioni scolastiche; l’atto poetico come rivolta per restare attivamente umani.

    Buona lettura!

    1. In Inabissarsi ripercorri alcune tappe del tuo apprendistato poetico, ricordando anche le figure che più lo hanno influenzato. Tra queste citi Elio Pagliarani e racconti di un giorno in cui lo hai osservato comprare delle arance scrutandole una ad una come per intuirne l’essenza, “quasi fosse un pianeta, un’arancia, e lo è se sei un poeta”. Come si trasforma un’arancia in un pianeta e una puntata al mercato in un’occasione poetica? 

    Giungendo alla consapevolezza che siamo noi a connotare la realtà, a elaborare le strategie per farla nostra, per renderla più autentica e viverla come esperienza nostra e non pre-fabbricata da un mondo che vuole sostituirsi a noi per distrarci dall’immenso potenziale che ogni essere umano ha.

    2. Sempre in Inabissarsi racconti di aver scoperto le poesie di Nanni Balestrini e di Milo De Angelis, che sarebbero poi diventati tuoi maestri, pescandole dalle ultime uscite della “bianca” Einaudi. Quali sono oggi le case editrici, le collane, le riviste o gli altri luoghi in cui è più facile incontrare la buona poesia contemporanea? 

    Sono saltate tutte le regole. Nella poesia attualmente ci si imbatte e può essere sia diffusa da un grande editore come attraverso il self-publishing. È un lavoro di scavo profondo, ma anche il “passaparola” tra chi la pratica, la segue e la ama.

    3. La poesia viene spesso associata al contesto scolastico e alla pratica della parafrasi, che definisci un “raccontino svilente”: come si insegna la poesia preservandone il caratteristico “sfrigolio di suoni, come di stelle”?

    Evitando il nozionismo e contagiando attraverso l’entusiasmo. Rendendo bene comune un’esperienza inizialmente privata: leggere assieme poesia, ascoltarla condividendo la bellezza dei suoni o il loro attrito, così prossima alla musica. Insomma, vivendola integralmente.

    4. Quest’anno sarà la settima edizione del “Laboratorio di poesia attiva”: come si fa poesia insieme, in classe?
    In che modo il gruppo partecipa e interviene in quella che è considerata un’attività tutta intima, solitaria?

    Abbattendo le barriere dell’io, vivendo una vera e propria “performance” collettiva dove la poesia si trasformi in tutto, oltre le convenzioni scolastiche. Volendo, è qualcosa di prossimo alla psicanalisi, al teatro e, innanzitutto, al piacere di essere “attivamente umani” di fronte al mistero della vita.

    Aldo Nove
    Aldo Nove

    È nato nel 1967 a Viggiù. Il suo primo libro Woobinda è stato pubblicato nel 1996 da Castelvecchi (ora Il Saggiatore 2024). Un suo racconto è apparso nell'antologia Gioventù cannibale. Einaudi Stile libero ha pubblicato le opere in prosa: Puerto Plata Market (1997), Superwoobinda(1998), Amore mio infinito (2000), La più grande balena morta della Lombardia (2004), Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese… (2006) e La vita oscena (2010). Nella Collezione di Poesia Einaudi: Nella galassia oggi come oggi. Covers (2001), composta insieme a Raul Montanari e Tiziano Scarpa, Maria (2007), A schemi di costellazioni (2010), Addio mio Novecento (2014) e Poemetti della sera (2020). Il più ampio volume di poesia della sua opera Fuoco su Babilonia! è stato pubblicato nel 2023 dall’editore Crocetti. Sonetti del giorno di quarzo è il suo ultimo libro di poesie (Einaudi Collezione Poesia). Le sue opere in prosa sono in corso di ripubblicazione per Il Saggiatore, per il quale sono usciti i nuovi Pulsar (2024) e Inabissarsi (2025).