Mix tape: si chiamavano così le musicassette che gli amici si scambiavano negli anni Ottanta, mixando artisti e brani secondo il gusto e l’umore. Nelle “Mix tape” di Belleville un ospite ogni volta diverso consiglia i libri, le riviste, i podcast, i dischi, i film che più lo hanno appassionato e ispirato.
Questa settimana tocca a Matteo De Giuli, senior editor del Tascabile e autore, che al nostro invito ha risposto così:
Album: The Oracle di Angel Bat Dawid (2019).
Fino a qualche anno fa ero un ascoltatore molto diligente e ordinato, scoprivo un gruppo, compravo il CD, lo ascoltavo, capivo se mi piaceva, se mi piaceva ascoltavo tutti gli altri dischi di quel gruppo, se non mi piaceva passavo al gruppo successivo. Ora che la realtà è esplosa, la musica è ovunque e i consigli sono troppi, come tutti mi salvo in continuazione sullo smartphone dischi nuovi che poi mi dimentico di ascoltare. Oggi per esempio ho riscoperto The Oracle di Angel Bat Dawid, che non sapevo di avere già (legalmente) scaricato. Angel Bat Dawid è una musicista di Chicago, canta e suona il piano e il clarinetto. Questo è il suo primo album (jazz, avant, elettronico, gospel) ed è splendido.
Account TikTok: @ironyisadeadscene.
Non so quale sia il suo vero nome o dove viva. Ma mi sono fatto tiktok solo per seguirlo. È un ragazzino americano (avrà quattordici anni?) che fa delle brevi recensioni low-fi di album elettronici e ambient. Gira su una sedia ergonomica in finta pelle che stride a ogni suo movimento. Per ora ha parlato di Amber degli Autechre e Playthroughs di Keith Fullerton Whitman. È accurato, appassionato e vagamente dolente. Purtroppo si è fermato al secondo video. Spero torni presto.
App: Radio Garden (2018).
È una app che ti permette di ascoltare lo streaming di centinaia di radio da tutto il pianeta. Selezioni la stazione che vuoi ascoltare facendo ruotare il mappamondo e poi zoommando sulla città da dove trasmette. Ti fa sentire un extraterrestre che ausculta il suono della Terra. Consiglio in particolare le radio del Golfo persico (Iran, Iraq, Bahrein, Kuwait).
Graphic Novel: Il futuro è un morbo oscuro, dottor Zurich! di Alessandro Lise e Alberto Talami (Beccogiallo, 2018).
Romanzo fantascientifico assurdo, surreale, che riesce però a convincerti della perfetta robustezza del mondo che costruisce. Un fumetto iper-stratificato e metanarrativo che ha tutto per disorientare e forse anche innervosire e che invece, come mi aveva promesso l’amico che me l’ha consigliato, ti “distende le tempie”.
Romanzo: Works di Vitaliano Trevisan (Einaudi, 2022 – edizione ampliata).
“Seduto alla mia postazione, spalle all’ufficio del capofabbrica, il fratello scemo del Presidente, che di mobili non ne capisce un cazzo, e anzi dà l’idea di non capire un cazzo di niente, messo lí giusto per far sentire l’occhio del padrone, ruolo che, da ebete quale è, interpreta nel modo peggiore, cioè rompendo continuamente i coglioni con le sue domande da incompetente, perché è stato ordinato questo e non quest’altro, perché un determinato mobile è stato fatto cosí e non colà, e perché questo e perché quello, tutte le sue stupide domande cominciavano sempre con «perché», come quelle dei bambini, con la differenza che le sue avevano un fondo malevolo, essendo l’ebete convinto che, tra i suoi compiti, ci fosse anche quello di supervisionare il lavoro altrui; peccato che del mio non ne capisse una minchia, tanto poco che, tutto sommato, smise abbastanza presto di darmi il tormento con i suoi perché; l’occhio del padrone comunque restava lí, alle mie spalle, e non mi è mai piaciuto dare le spalle a chicchessia, meno che mai a un padrone”.
Cinque documentari:
Cow di Andrea Arnold (2021)
Selfie di Agostino Ferrente (2019)
Rat Film di Theo Anthony (2016)
L’atto di uccidere di Joshua Oppenheimer e e Christine Cynn (2012)
La casa è nera di Forough Farrokhzad (1963)
> Leggi qui gli altri articoli della rubrica “Mix tape”.